Il signor Mordini bordeggiò lungo tempo nelle acque di Mazzini. Poi si accostò a Garibaldi, ed ebbe l'onore di sedere in faccia a lui, nella vettura del re, quando S. M. entrò in Napoli. Mordini è di quegli uomini di cui le rivoluzioni fanno sempre qualche cosa. Ha stoffa d'uomo. La lotta lo anima.
Tra i garibaldini della Camera io citerò l'ingegnere Cadolini, il quale, maggiore nell'esercito" meridionale, dette la sua dimissione, disdegnando lo scrutinio ed il soldo senza servizio effettivo. Vien quindi Musolino, che Garnier-Pagòs, nella; Storia della rivoluzione del 1848, chiama, con tanta ragione, un homme de trempe antique e che essendo stato uno dei mille di Marsala, fu il primo che, di Sicilia, mise il piede sul continente napoletano. Poi nominerò il general Bixio, il conversationneur meglio ascoltato dalla Camera; la di cui parola sgorga dal cuore erta, pittoresca, scintillante di buon senso, piena sempre dì fatti, generosa; e sovente anche improntata di uno spirito di conciliazione che parrebbe un'antitesi col suo carattere forte ed energico. Bixio prende. sempre con grande autorità la parola sulle cose di marina e di guerra. È indipendente. Lo sì ascolta sempre con simpatia ed interesse, a causa delle uscite originali e franche a cui si lascia andare, assolutamente come se parlasse in un crocchio di amici, sul cassero di un legno da guerra. Io mi stupisco che non gli sia scappato ancora un: Sacre nom de Dieu!
Segnalerò in seguito il colonnello Benedetto Cairoli, il quale a causa delle sue ferite non ancora cicatrizzate, si trascina sulle grucce e fa di tempo in tempo un'apparizione alla Camera.
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