Nobile famiglia ch'è quella dei Cairoli di Pavia! La madre, vedova, aveva quattro figli. Essa li manda tutti quattro alla guerra - e tutti insieme. Due volte vedova - una per la mano di Dio, un'altra per amore d'Italia. Due di questi figli muoiono sul campo di battaglia. Il terzo riceve una palla alla testa; il quarto, il deputato Benedetto, è ferito alla gamba, alla mano, al petto.... e ferito per tutta la vita. La madre porta un lutto eterno nell'anima; i figli, l'eterno sovvenire della redenzione della patria. Cairoli ha preso posto nell'estrema sinistra e vota alzando la sua gruccia. Si è dimesso e non tocca soldo. Ha parlato una volta - ed è stato lo più splendido discorso che abbia udito la Camera nella sessione attuale. È vero che parlava per gli esuli veneziani che domandano di essere italiani!
Io tacerò degli altri, perchè sarebbe troppo lungo nominarli tutti. Ma non posso per certo passar sotto silenzio nè Bertani - l'alter ego di Garibaldi, nè il generale Sirtori.
Affondando il vostro sguardo nei banchi dell'estrema sinistra, tra Saffi e Miceli - un altro dei mille di Marsala - voi siete colpiti dall'espressione singolare di una testa giallognola, a capelli neri, agli occhi fiammanti. Quegli è Bertani. Al naso aquilino, alla figura fina, acuta, tagliata a lama di spada, al fronte alto, ondulato da piccole rughe, come il mare qualche minuti avanti la tempesta, agli occhi viperini e concentrati, voi indovinate l'uragano eterno, come quello dei mari polari, che rugge nel suo petto, che si ammoncella nel suo cervello.
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