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      Ora Mancini è ministro dell'istruzione pubblica, e' sarebbe domani, con la stessa imperturbabilità, con la stessa capacità, ministro della guerra o della marina - tutto ciò che volete. È una stoffa di cui e' lascia fare, a volontà, un mantello o un berretto - purchè qualche cosa se ne faccia. Mancini non sa nulla - ma comprende tutto - e se non lo comprende, vi tiene persuaso che l'abbia compreso - ve ne parlerà per due ore! Mancini è entrato a far parte in un Gabinetto che non dà indizi di lunga vita. Cadranno tutti sul sedere: Mancini solo sui suoi piedi. E' non farà nulla - eccetto qualche cosa per il signor Oliva e per gli olivi che gli spargono la via di fiori - ma niuno avrà tanto detto di fare, di voler fare, di poter fare, di saper fare, di avere a fare, e di tutte le combinazioni possibili che potete trovare a questo verbo magico - eccetto il preterito passato - ho fatto! Mancini - con un po' di pratica, diventerà il tipo dei ministri parlamentari - vale a dire, dei ministri minchionatori. Il no, nella sua bocca, sarà una parola introvabile, impossibile a proferire. Sta fresco però chi si addorme sul suo sì, accompagnato e preceduto da un franco sorriso e cementato da una generosa stretta di mano. Che volete? sono le miserie del mestiere. La grande arte di un ministro constituzionale è di saper cacciare le mosche. Ora sfido chi mi trovi qualche cosa di più gaio, di più leggero, di più mobile, di meglio variopinto che Mancini per tenere a distanza per un momento questi insetti petulanti.


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I moribondi di Palazzo Carignano
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Perelli Milano
1862 pagine 170

   





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