Tale fu la nostra missione, la più santa fra le missioni.
Rammentatelo quando di nuovo marcerete alla pugna!
Molti fra voi credono che l'avvenire desiderato è fin d'ora conquistato. Non v'ingannate. Questa lotta pei diritti naturali dei popoli contro le usurpazioni della tirannia, non sarà soltanto sostenuta dall'Ungheria. Ed i popoli vinceranno dovunque! Voi non sarete forse testimoni della loro vittoria. Consacrandovi a questa lotta con fedeltà incrollabile, voi dovete essere fermamente risoluti a cadere vittime della più bella e della più gloriosa di tutte le vittorie.
Rammentatelo quando di nuovo marcerete alla pugna!
E siccome io ho la convinzione che non uno fra voi preferirebbe una miserabile esistenza ad una morte così gloriosa, e che voi tutti sentite come me che gli è impossibile di asservire una nazione, i cui figli eguagliano gli eroi di Szolnok, di Hatvan, di Tapio-Bicske, di Isaszeg, di Vacz, di Nagy-Sarlo(5) e di Komarom; per ciò, in mezzo anche allo spaventevole rumore delle battaglie, io d'ora in avanti non avrò per voi che un sol grido:
Avanti, camerati, avanti.
Rammentatelo quando di nuovo marcerete alla pugna!
Avanti! gridavano le truppe come il capo. Avanti! Ma Görgey ritornava indietro. Per lui, il pericolo non stava a Vienna: stava a Pesth! Per lui, il nemico non era Francesco-Giuseppe, era Kossuth.
VIII.
- Ho di parlare di me, continuò il colonnello Zapolyi, in mezzo ai grandi fatti ai quali ho preso parte, ai grandi disastri che mi restano a raccontare. Ma voi mi avete domandata la mia storia, ed io la finirò.
| |
Ungheria Szolnok Hatvan Tapio-Bicske Isaszeg Vacz Nagy-Sarlo Komarom Görgey Vienna Pesth Francesco-Giuseppe Kossuth Zapolyi
|