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      Il principe Nyraczi era il pių ardente patriotta, ma in pari tempo il pių forsennato aristocratico dell'Ungheria. Nessuno si mostrō pių generoso di lui, ma nessuno altresė pių ostinatamente reazionario. Egli aveva dato alla patria centomila franchi, tutto il suo vasellame d'argento d'un enorme valore, degli oggetti in natura in quantitā considerevole, dei cavalli per gli Ussari leggieri. Aveva equipaggiato una compagnia di duecentocinquanta volontarii, comandati da suo nipote come suo luogotenente: i berretti gialli, che da due anni facevano la guerra a sue spese. Egli s'incaricava della coltura delle terre di quelli fra i contadini del suo distretto che combattevano fra gli honved. Ogni settimana, due o tre mila poveri del comitato venivano alla porta del castello, ove ricevevano elemosine, soccorsi, prestiti! Aveva fatto venire dall'Inghilterra una batteria di cannoni completa, coi suoi affusti, e l'aveva regalata a Bem, suo amico. Nei suoi castelli non restava pių nč biancheria, nč coperte, nč materassi. Tutto era stato inviato agli ospitali pei feriti. E tutto era stato inviato e ricevuto dietro i suoi ordini, senza rumore: la cosa era fatta per sč stessa, e non per ostentazione. Ma la voce del principe Nyraczi fu la sola che si oppose all'emancipazione dei contadini, all'abolizione delle corvčes, dei livelli, delle decime. Egli aveva esatto mai sempre questi tributi di servitų, per la servitų in sč stessa, non giā per il profitto; perocchč egli trovava mezzo di dare ogni anno in regalo ai suoi contadini dieci volte pių di quel che prendeva come signore.


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Le notti degli emigrati a Londra
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1872 pagine 346

   





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