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      Le finestre del castello di Bohus risplendevano. Lŕ si macchinava il disonore, e si vegliava. Lŕ stavano forse l'insonnia ed il rimorso degli uni, il dubbio e l'esitazione degli altri, la volontŕ calcolata del capo. Poi, quando l'alba principiň a imbiancare il cielo, quando arrivň l'ora dell'esecuzione, e' fu come un accesso di delirio. Ad un punto, centinaia e migliaia d'uomini presero la fuga, e si nascosero nei boschi: 7,000 uomini sparvero dalle file in pochi quarti d'ora.
      Il sole si alzň.
      La resa doveva aver luogo a mezzogiorno, nella pianura di Szöllös. L'agitazione della notte cessň. Un silenzio sinistro seguě, interrotto soltanto da qualche singhiozzo soffocato, da qualche singulto indomabile. Quelli che restavano sembravano rassegnati. Si compiacevano a credere in qualche cosa d'ignoto al quale ognuno dava la forma che piů gli sorrideva. Un mistero dominava su quest'opera di tenebre. Non si voleva ancora vedere in Görgey un semplice traditore. Gli si attribuivano vendette diaboliche nascoste, colpi orrendi premeditati, accordi presi coi Russi contro gli Austriaci, articoli secreti nella convenzione, intelligenze collo Czar di Pietroburgo contro il Cesare di Vienna, degli abissi profondi, degli agguati spaventevoli. Il tradimento pare inverisimile, mostruoso, al soldato, malgrado le smentite della storia. Vada pel diplomatico, per l'uomo politico, per il civile. Il tradimento si addice a costoro, č il loro mestiere giuocare d'astuzia: sono volpi. Ma l'uomo di spada! il leone, franco, aperto, brutale, sovente generoso perchč forte.


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Le notti degli emigrati a Londra
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1872 pagine 346

   





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