.., egli tessere delle ombre! egli, delle menzogne, delle infamie, delle nefandità? egli ordire degli agguati! impossibile!
Le trombe ed i tamburi risuonarono. I soldati si posero sotto le armi, in fila. Poi, in marcia. E si arrivò al piano di Szöllös. Sotto una tenda, dei generali e degli ufficiali russi attendevano già. Non una divisa austriaca. Qualche migliaio di soldati russi formavano un piccolo accampamento; essi pure sotto le armi, in linea(10), la loro bandiera ondeggiante al vento. I 23,000 uomini, residuo dell'esercito ungherese, si arrestarono. Posero in fascio le loro armi e le poche loro bandiere, riuniti in massa, come per fare un riposo. Poi rientrarono nelle file. Gli ufficiali conservavano le spade. Le trombe suonarono di nuovo. I cavalieri misero piede a terra. Essi ed i soldati di linea sfilarono davanti al piccolo gruppo di Russi, che presentava le armi. Più lungi, le file si rompevano. I soldati e bassi ufficiali, che non avevano servito prima del 1848, raggiunsero provvisoriamente le loro case. Gli altri ufficiali passavano dietro le file dei Russi, e si costituivano prigionieri. Il general Rüdiger, che presiedette alla sommissione, li diresse a Sarkad; una settimana dopo, Paskewich li consegnò a Haynau per ordine dello czar.
Avevano confidato nella grandezza d'animo di Niccolò! Essi dimenticavano la Polonia!
Görgey fu condotto al quartier generale russo, a Nagy-Varad. Il granduca Costantino ottenne il suo perdono. L'Austria lo internò a Klagenfurt.
Il dramma era finito.
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