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      Lo desideriamo. È dessa duratura? Ne dubitiamo.
      Ne dubitiamo, perchè ci sembra che l'Austria non è ancora abbastanza matura, abbastanza sbattuta dai disastri; ch'ella non è ancora abbastanza convinta della necessità di formarsi in un insieme omogeneo, e disfarsi di tutte le parti angolose, vulnerabili, disaggregate del suo territorio. Occorre un'altra Sadowa per posare l'Austria sulla sua vera base definitiva e costituirla nella sua grandezza utile e naturale. Se la sua alleanza col Governo imperiale francese - io non dico con la Francia - fosse sincero, questo ultimo colpo del destino coverebbe nell'ombra; e alla divisa del passato, Felix Austria nube, sarebbe mestieri sostituire la strana e provvidenziale dell'avvenire: Felix Austria succumbe!
      L'Austria non ha più posto nell'Occidente. Ecco il punto di partenza di quell'avvenire, che è stato inaugurato dalla riconciliazione coll'Ungheria. Essa ha cessato di essere apostolica, come ha cessato d'esser tedesca, come ha cessato d'essere il perno delle alleanze continentali contro la Francia. Un nuovo mondo è nato a Solferino ed è stato battezzato a Sadowa. L'Austria è di questo nuovo mondo, ma con una missione differente e sotto una forma differente da quella gotica dell'Impero. Questa forma fu l'acarus che l'imperatore Napoleone le inserì sotto la pelle col trattato di Presburgo, quando, ad un'altr'epoca di rigenerazione per il disastro, l'Austria ebbe la sorte di liberarsi dal peso del mantello imperiale d'Allemagna. Le sceniche assise di Carlo Magno non fanno pro' ai giorni nostri.


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Le notti degli emigrati a Londra
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1872 pagine 346

   





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