Pretendere che una nazione così omogenea, come la Russia, sia una nazione mediterranea, senza uno sbocco sul mare eterno, chiusa al nord per otto mesi dell'anno dal ghiaccio, strangolata al Bosforo sotto la sorveglianza dell'Europa gelosa e paurosa, sarebbe un pretendere l'impossibile; vale a dire che non vi sia sviluppo là dove c'è vita, gioventù e salute. Nessuna nazione moderna può vivere senza l'Oceano. La Russia ha il suo punto di gravitazione inevitabile verso Costantinopoli; le è necessario, e l'avrà, presto o tardi, dalla ragione, dall'astuzia(13), dai trattati, o dalla violenza, facendo nascere o profittando delle complicazioni dell'Europa occidentale. Costantinopoli le farà lasciar Pietroburgo, la quarta capitale della sua quarta evoluzione; ed allora essa cesserà di pesare sull'Europa per sorvegliar l'Asia ed aiutare il sultano nella sua azione, nella sua missione: nell'opera sua sulla razza siamica. La Turchia è per l'Asia occidentale ciò che è l'Ungheria per i residui delle razze consanguinee slave. A questo prezzo la Russia abbandonerà la Polonia.
L'Ungheria e la Polonia redente, la Germania costituita, l'Italia consolidata e compiuta, l'alleanza delle potenze del Mediterraneo assicurata, le flotte dell'Inghilterra, della Francia e dell'Italia sempre allestite...... ove sarebbe allora il pericolo, il timore del colosso moscovita a Costantinopoli, che turba i sonni dei politici di corta lena?.... Bisogna finirla, insomma, con le anticaglie diplomatiche delle supremazie dei laghi, dell'influenza, della protezione, dell'alta signoria (suzerainété), codesti bagattelli, codeste lanterne magiche, codesti semafori dei tempi passati.
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