Il mio solo nemico serio oggimai era il Russo officiale, od il suo cane, il Cosacco.
In seguito ai ragguagli più minuti raccolti, io vedeva aprirsi innanzi a me due vie: discendere la Lena fino alla foce dell'Aldan, rimontar questo fiume fino alla foce dell'Utsciur, risalire questo corso di acqua fino alla sua sorgente, varcare i monti Stanovoi e recarmi ad Udskoi, alle sponde del mare di Okhosk, per trovarvi una nave europea; ovvero tirar dritto, a traverso i deserti di neve e di ghiaccio, i boschi e le tribù dei Yakutski, dei Tsciuvani, degli Jukaghiri, dei feroci Tsciuktscias, e raggiungere il golfo di Anadyr, nel mare di Behring. La prima strada era la più corta, la più facile, la meno pericolosa; imperciocchè, quantunque il letto dei fiumi gelati fosse soppannato di un materasso formidabile di neve, una slitta poco carica, tirata da tre renne, poteva bene o male trionfare di tutte queste difficoltà. Non pertanto, io mi decisi per la via a traverso le steppe ed a recarmi allo stretto di Behring. I porti sul mare di Okhotsk sono frequentati da bastimenti da guerra russi, sopratutto da qualche anno in qua; il commercio in questi porti è praticato dal cabotaggio russo e dalla Compagnia russo-americana, ed il naviglio europeo ed americano bazzica piuttosto i porti del Kamtsciatka. I posti dei Cosacchi sono più numerosi tra Jakutsk ed Udskoi od Ayan, che tra Jakutsk(29) ed il capo Orientale od il capo Navarino nello stretto di Behring. Questa risoluzione irrevocabilmente presa, mi misi all'opera.
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