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      Quella gola schiumante, quel fiato appestato, quella testa mostruosa, inchinata sulla testa livida della fanciulla, davano il racapriccio. L'orso esitava tra la smania di divorarla e quella di carezzarla. Il grido di Cesara lo faceva fremere.... Due detonazioni, simili al fulmine di Dio, avevano posto fine a quella orribile scena e salvato Cesara. -
      Godemmo degli splendidi effetti del miraggio, prodotto dalla refrazione. La piccola foresta ci sembrò, animata da raggi azzurri e violetti, camminare intorno a noi. Le montagne, ora rovesciate, ora ritte in piedi, prendevano forme di fortezze o di cattedrali dai mille comignoli. Le sponde della Kolima si ravvicinavano. Un giorno, una nuvola isolata, grigia, in mezzo ad un cielo turchino profondo, s'infiammò di un tratto, e lanciò intorno, nell'interminabile firmamento, vapori biancastri. Un altro giorno, il sole si mostrò con un corteggio di quattro altri soli, legati fra loro da un arcobaleno dai colori stupendi. Il fenomeno durò due ore.
      Io feci una corsa ad una yurta lontanissima dalla nostra isba - se mi è permesso piaggiare così la nostra tana. - Il povero cacciatore si affrettò di gran cuore a regalarmi della sua polenta di larice - la parte tenera e delicata della scorza di un giovine larice bollita nell'acqua, ma senza sale nè pepe. Il Siberiano abborre il sale.
      E dire che il Governo russo esige da questi affamati il yosak, ossia tributo in pellicce di circa nove franchi per testa!
      Quindici giorni scorsero senza troppa ansietà. Ma, da quel momento, non fu più che un'agonia spasmodica la nostra.


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Le notti degli emigrati a Londra
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1872 pagine 346

   





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