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      Gli mostrai il foglio.
      Quando egli vi ebbe gittati gli occhi, divenne livido e come preso da terrore: mi prese per uno sciaman, che gli gittasse un sortilegio. Lo rassicurai. E gli promisi di dargli lo schizzo contro cinque vitelli marini, dieci narte di legno galleggiante, ed una tenda pių larga in pelle di renna, il tutto trasportato nel sito che io gl'indicherei bentosto. Ethel sembrō incantato del negozio. E se ne andō quasi in estasi, quando gli dissi che lo Czar bianco, figlio del sole, non potendo recarsi in quelle contrade, voleva avere le immagini dei Kamakay suoi amici, e ch'essi tutti passerebbero sotto gli occhi dello Czar, il quale manderebbe ad ognuno d'essi un Kamley in panno rosso.
      Non ebbi mestieri aggiunger altro ed occuparmi di altro. Tutti i Kamakay del paese, a quattrocento verste intorno, accorsero per avere il loro ritratto e mi portarono regali. Ebbi tutti i ragguagli che volevo; ma sventuratamente, non affatto di mia soddisfazione.
      I balenieri visitavano que' paraggi molto irregolarmente, nč ogni anno, nč ad epoche fisse; lo stato del mare e la fortuna della pesca sopra altre coste decidevano dei loro viaggi.
      Questa conoscenza pių precisa della mia desolata situazione mi determinō a portare il mio accampamento sulla riva sinistra dell'Anadyr, mentre era ancora gelato, ed andare a stabilirmi pių vicino del capo Orientale e della baia di San Lorenzo. Mandai Metek a scegliere il sito meno tristo di quella steppa, ove si rinvenisse un po' di muschio per le nostre renne, ed ove il legno galleggiante non fosse nč troppo raro nč troppo lontano.


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Le notti degli emigrati a Londra
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1872 pagine 346

   





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