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      La ricostruzione delle nazionalità è considerata come una misura di ordine pubblico; ma unicamente quando ciò si compie senza turbare la pace generale e contro nazioni di razza diversa, non mica quando trattasi di nazioni consanguinee, tra le quali ei sarebbe pericoloso intervenire, fazioso pronunziarsi.
      Questi cangiamenti dell'idiosincrasia dei popoli e dei governi pesano singolarmente sulla quistione polacca e sulla politica generale, al punto, che se la quistione italiana fosse ancora da risolvere, egli è più che probabile che la non sarebbe neppur sollevata. E nondimeno, e' trattasi della razza teutona e della razza latina, l'una incontro all'altra, e non di due rami della razza slava, come nella quistione polacca!
      Io so che quest'ultima asserzione - la consanguineità della razza - è contestata. Perocchè la scienza ethnologica sopratutto non poteva sottrarsi all'idrofobia della politica ed alle allucinazioni dei partiti. Ma, l'ho detto, io non mi colloco nè al punto di vista della Russia, nè a quello della Polonia, ma al punto di vista europeo, e quindi sul terreno dell'imparzialità - se fuvvi mai storia imparziale! Imperciocchè, ove la coscienza è sincera, vi è il sistema scientifico, cui ogni istorico si è formulato, che può essere iniquo.
      Io quindi non proverò neppure di ricostruire la razza slava. Ciò mi condurrebbe inoltre troppo lontano ed escirebbe dalle proporzioni delle conclusioni di un racconto romanzesco. Però ei mi sembra indispensabile toccarne qualche motto, onde giustificare su quale base e per quali ragioni io ho creduto arringarmi ai consigli che il marchese Wielopolski dà ai suoi compatriotti.


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Le notti degli emigrati a Londra
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1872 pagine 346

   





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