Questa varietà della razza slava abitava il doppio versante della catena degli Ural, di cui l'uno discende verso l'Oby e l'altro verso la Volga. Queglino che accampavano sull'Oby, e formavano l'Obdoria o l'Ugoria discesero, verso l'XI secolo, alla volta del bacino del Danubio, e costituirono la razza dominante dei Maggyari in Ungheria. Queglino che guardavano la Volga, andarono a formare la Bulgaria o Volgaria. Questa corrente d'invasione settentrionale, sul fuoco centrale della razza slava, si opponeva alla corrente meridionale, la quale, trascinando seco dei brani della razza mongolica, partiva dall'Oriente e dalle sponde del Caspio. La sede dell'impero, Costantinopoli, trovavasi così allogata fra due osti.
Carlomagno, avendo distrutto gli Avari, residui di razze asiatiche, gli slavi restarono liberi. Gli Ugri Maggyari si spiegarono nel mezzodì fino al di là delle Alpi e nell'Italia. I Normanni, scandinavi, svilupparono la loro supremazia sulla razza slava del Nord e fondarono l'impero Russo - sulle contrade occupate un dì dai Goti - sotto il nome di Polanieni, o abitanti della pianura - appellativo conservato di poi da uno dei rami della razza slava quando essi si separarono.
Con un istinto ammirevole, fin dai suoi incunabili, questo impero russo ebbe coscienza del destino che lo spingeva e guidava. La sua aspirazione è l'Oriente. Il suo centro, Costantinopoli. Esso abbraccia il cristianesimo bizantino e mantiene i legami naturali tra i popoli conquistati ed i popoli della medesima razza slava annessi.
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