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      Questa situazione è ancora normale attualmente; perchè, quanto allo straniero, la Russia non ha finito ancora di strappargli tutti i membri della famiglia slava, e quanto all'interno, lo tzarismo tranne da soli alcuni anni, il suo organismo è omogeneo allo spirito, al carattere della razza. D'altronde, vi è egli esagerazione nelle pretensioni della Russia per la rivendica che dessa proclama?
      E' basta considerare freddamente a quale condizione di nullità politica sono cadute le parti staccate della razza slava, quelle che sono rimaste indipendenti, come quelle che restano sottomesse allo straniero. La Boemia, l'Illiria, i Principati, la Serbia, la Grecia, Posen, la Gallizia.... non hanno più ragion d'essere, nè un valore politico qualunque, non per sè stessi, non nell'agglomerazione composita di cui forman parte.
      Lo tzarismo è l'espressione di questa situazione, perchè è temibile e minaccioso, per lo straniero; ed all'interno, esso è ancora una protezione per le classi inferiori, un legame fra le classi aristocratiche.
      Lo tzarismo esso stesso poi non è così autocrata come d'ordinario lo si suppone. Esso non ha a sua mercè, come in Francia, il maneggio del potere giudiziario, il cui esercizio appartiene all'aristocrazia locale. L'amministrazione subisce il controllo di questa medesima aristocrazia, la quale, quando lo voglia, potria cangiarsi senza sforzo in un'oligarchia governativa, come nella repubblica di Venezia un dì, e come nel governo inglese fino al 1830. Un potere esecutivo che non dispone in maniera assoluta, come in Francia, del giudice e del funzionario, non può dunque esser tirannico che fino a quando e per quanto coloro che possono controllarlo, glielo consentono, o sono suoi complici.


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Le notti degli emigrati a Londra
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1872 pagine 346

   





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