Lo tzarismo è il solo rappresentante degli interessi della razza slava. Esso tiene in iscacco l'Europa; serve di centro di gravitazione alle parti distaccate della razza, di protezione al contadino contro la nobiltà, di garentia ai nobili contro l'invasione del proletario, di centro di azione comune, fino a che la questione non sarà risoluta nel senso slavo. Ed i popoli che circondano la Russia, avvegnachè profondamente turbati della sua vicinanza e della sua pressione, trovano ancora una specie di sicurezza nel mantenimento dello tzarismo contro l'inondazione slava(45), mediante la compressione interna.
Lo si vede quindi, lo tzarismo è stato providenziale nella fase della conquista e della ristaurazione slava, ed ha servito ammirabilmente come compressore per ammadiare le molecole distaccate da questa razza in un solo elemento, amalgamarle, penetrarle dal medesimo spirito, volgerle al medesimo scopo. Ma esso addiverrà evidentemente uno ostacolo allo sviluppo, quando la riunione sarà completa e la fusione terminata. Quando la massa, adesso in ebollizione, sarà condensata, la pressione eccessiva potria frangerla; e gli è di questo che gli slavi si preoccupano già, per la loro propria conservazione e per la stabilità dell'opera che lo tzarismo avrà terminata.
Bisogna quindi che lo tzarismo subisca una trasformazione radicale, sia per evoluzione propria, sia per una rivoluzione. Lo Tzar, tal quale è, malgrado la creazione della Germania, è ancora un potere formidabile: all'esteriore, a causa dell'attrazione che desso esercita, della pressione che infligge, del pericolo che può far correre all'indipendenza degli Stati vicini, dell'esagerazione dell'ambizione che dà sovente il capogiro, dell'influenza che prende nella condotta e nella vita intima degli altri popoli; all'interno, per la sua origine straniera che non cessa di tradirsi, e per l'assorbimento della libertà. La nazione intera non è che un corpo di cui lo tzar è l'anima.
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