Ed ecco ove comincia precisamente la nuova missione della Polonia - missione di grandezza per lei, di sicurezza per l'Europa. Imperciocchè, per la Polonia, una situazione analoga a quella dell'Ungheria nell'Impero austriaco, non è possibile che con una Russia costituzionale o repubblicana.
V.
La Polonia non solo non si rassegna alla sua sorte, ma la si compiace di renderla intollerabile. Essa aspira al conquisto di quell'autonomia nazionale di cui godè per secoli e che le fu rapita, per astuzia e per forza, dalla diplomazia e dalla guerra. Questa ristaurazione non può realizzarsi che per due mezzi: o col concorso dello straniero, o per uno sforzo d'iniziativa interna.
Da chi può venire, dallo straniero, l'affrancamento della Polonia?
Noi l'abbiamo detto: lo spirito di Europa si è modificato. Napoleone I ha spossate le ultime molle della politica di ambizione.
L'Inghilterra ha fatto prevalere i principî della sua politica di economia sociale; il self-government, il self-reliant.
Napoleone III, aveva, senza accorgersene, rotta la tempera del carattere dei francesi, i quali, vedendo nello chauvinisme militare il Pantagruel della libertà, si rassegnavano ad occuparsi dei loro propri affari e rinunziavano alle avventure dei conquistatori. Lo scacco del Messico, aveva, grazie a Dio, rudemente profittato.
L'ultima guerra ha provato la decadenza dello spirito militare della Francia. Ora, si tenta rifocillarlo. Ma, quando che sia che la Francia faccia la guerra, essa la farà per sè, non per andare a risuscitare popoli lontani, da cui non può sperare un sussidio immediato nell'impresa terribile e rischiosa del ricupero delle sue provincie perdute.
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