Essa ha provato la resistenza passiva e l'attestazione del dritto. Essa ha provato di svegliare le simpatie dell'Europa e di provocare la protesta dei governi e la pressione diplomatica. Essa ha provato l'opposizione morale.... Tutto ciņ che un nobile popolo, un gran popolo, un popolo coraggioso, convinto, deciso, poteva fare, la Polonia l'ha praticato. Essa ha soccombuto. Tutto le č venuto manco. Le circostanze, Dio, gli uomini, la politica, la religione, si son messe nella partita per ischiacciarla. Ed essa č stata sopraffatta, rotta, annientata. Che le rimane a fare adesso? L'ultima prova - quella della disperazione, quella che il marchese di Wielopolski le ha consigliata, quella che la logica della situazione impone: associarsi alle viste ed all'impulsione della sua rivale, lavorare per lei a fine di lavorare nel medesimo tempo per sč stessa.
VI.
La superioritą morale della Russia č incontestabile. Essa possiede, fra gli altri rami della razza slava, la convenienza della posizione che la mette a portata di soddisfare ad un tempo gl'interessi della civiltą ed i sentimenti della tradizione naturale. Essa puņ agire a suo placito in Asia ed in Europa. Essa č organizzata. Essa possiede la confidenza degli slavi e la fede in sč stessa. Essa domina. Essa occupa colle sue colossali dimensioni tutta la contrada della razza e brilla al centro. Essa č temuta dallo straniero. Essa risponde alle aspirazioni dei popoli e rappresenta ed incarna lo spirito slavo, malgrado la macchia germanica della dinastia.
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