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      - Ebbene, amico mio, sì. E poichè tu mi conosci, salvami. Conducimi in casa mia, e ti si darà di che vivere per due anni.
      - Non posso, signore. Ho in casa mia moglie che l'è ridotta al pan di frumento (all'agonia). Il curioso (il confessore) è al suo capezzale. Che si direbbe se la lasciassi? Non potrei più rimaritarmi: alcuna donna non vorria più di me.
      - Ma almeno..... ma questo.... ma quello....
      Tutto che gli dissi, fu inutile. Nulla lo toccò, nulla lo tentò, nulla riscosse quell'uomo. E' si limitò a condurmi alla riva del mare, in un vecchio casolare abbandonato dalla dogana, e mi lasciò quivi per andare in casa sua a cercarmi del pane e vedere se sua moglie era morta. Quel vecchio aveva la testa di San Pietro: una testa ostinata, tenace, violenta, bronzata.
      Una mezz'ora dopo, e' tornò, portandomi del pane ed un pesce fritto. Mi dimandò scusa di avermi fatto aspettar tanto. - E soggiunse: che non era colpa sua, che sua moglie veniva giusto allora di spirare, che egli aveva chiusa la porta, coperto il fuoco, allumato una lucerna innanzi la morta, che aveva qualche ora libera da spendere e che poteva accompagnarmi fino a.....
      Io udii uno strepito lontano. La notte era venuta completamente. Udii qualche cosa di appena percettibile, che marciava sulla strada consolare. Il rumore si avvicinava, diveniva più distinto. Era una cavalcatura che camminava, un cavallo che galoppava. Il cuore si chiuse, si allargò, si ristrinse di nuovo: "Sono le genti che vengono a catturarmi; il vecchio S. Pietro è andato a denunziarmi.


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Le notti degli emigrati a Londra
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1872 pagine 346

   





San Pietro S. Pietro