Ora sappiatelo, messer cavaliere, che Roberto ancora lo porta appeso alla guaina della sua spada, aspettando che da Baccelardo adulto venga riscattato il pegno di Baccelardo fanciullo.
- Ed io giuro a tutti i santi del paradiso, dice Baccelardo, che il pegno sarà ridomandato, sia che la fortuna mi secondi domani ed io sorga campione di Salerno, sia altra volta, prima che scorrano sei mesi a contare da oggi.
- Io non so di che parliate, io non so di quali insulsi racconti accenniate, ser priore, riprende il principe Gisulfo; io comprendo solamente che qui si calunnia l'onore della sorella mia, sposata dal Guiscardo per impeto di gelosia, come dite, non per elezione di amore. Andiamo, in nome della SS. Trinità e di tutti i santi, io voglio esser chiaro di tutto; io voglio udire codesta istoria. Poichè se vero è, come è verissimo che voi mentite, io giuro di toglierne tale vendetta da passare in esempio per l'avvenire ed insegnare di qual maniera fa mestieri parlare di una nobile dama longobarda. Sbrighiamoci. Chi è dunque che deve cantarci codesta filastrocca? Non sareste voi per avventura, messer abate - messer abate di Cluny?
- Io per l'appunto, monsignore. Ma pregherei vostro valore di farmene grazia, da poichè sento venirmi male; o almeno posporla fino a domani. Perocchè tre sono le condizioni della forma, o, per farvi comprender netta la dottrina dell'apostolo Aristotile, materia e forma sono principio delle cose increate; la materia contiene la possibilità di ciò che può ridursi una cosa; la forma porta la cosa possibile all'attualità ed all'energia.
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Il re dei re
Convoglio diretto nell'11. secolo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Daelli Milano 1864
pagine 522 |
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