Ond'è...
- Per la croce di Cristo! scatta su di nuovo Gisulfo, cosa diavolo mi state sciorinando di forma e materia, e di sentirvi male e di attendere?.. Steste voi pure sulle brace come s. Lorenzo, favellerete - favellerete sull'istante, e direte la storia per filo e per segno, tal quale la contaste a Melfi. Io rispetto gli uomini della Chiesa e gli oratori del papa. Però non avrei ritegno farvi appendere ai merli della rocca come un nibbio, e farvi frecciare per tre dì, se ricusaste darmi pieno ed ampio conto delle impertinenze che costoro si sono permesse a spese della famiglia mia, e che altri hanno udite - A voi, soggiunge poscia Gisulfo voltandosi verso i coppieri, recate un'anfora di vino all'abate, onde si rinfreschi la memoria; e badate bene, Ugone di Cluny, che io bevo una brocca d'acqua per dissipare ogni tenebra che alla mente avesse potuto portarmi il vino, onde non v'immaginiate di uccellarmi. E me e questi signori dovete convincere, che tanto voi come il priore di Lacedonia diceste il vero, quando dichiaraste Alberada ripudiata per gelosia.
L'abate di Cluny, che già viaggiava per le regioni del peripato, al baccano dei commensali, alle gomitate di Baccelardo, il quale sovente gli volgeva la parola sedendogli allato, alle minacce dell'ebro principe, in quello stato di tutto capace, torna pienamente in sè. Si frega la fronte con l'acqua fredda, si passa la mano sugli occhi, e levasi un momento da sedere per disperdere affatto ogni nube dal suo cervello, poi il principe Gisulfo prega:
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Il re dei re
Convoglio diretto nell'11. secolo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Daelli Milano 1864
pagine 522 |
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