- Quel bestione di mio fratello non saprà fare nè porte nè casse, ma, se l'è tutta opera della sua persona, per la luce di Dio! che sa fare figliuoli bellocci.
Indi guardò in fronte il cattivello e con un tal qual piglio che non voleva significare durezza ma nemmanco benevolenza, soggiunse:
- Piccolo mariuolo! in questo castello sei entrato coi piedi dalla porta, pensa a non uscirne del capo per qualche abbaino. Qui son tutti santi. Qui si parla più con gli occhi che con la bocca. Qui gli uomini non valgono un baccello di fava. Qui si nomina in vano il nome di Dio, almeno dugento volte al giorno, il vino si beve con l'acqua, alle donne si parla al buio. Se sarai santo in casa, come un apostolo, e diavolo al campo, come un gendarme tedesco, ti prometto io che di codesto tuo legno saprò cavarne alcuna cosa. Ma se ti dai troppo attorno a frascherie di donne ed a bazzecole mondane, come per esempio, la caccia, il suono, il canto, e che so io, prega il tuo santo protettore - e qui non mancheranno d'assegnartene uno - pregalo di provvederti di buone gambe per varcare di un salto i quattro ricinti del castello, perocchè te li farò saltar io dall'alto di qualche merlo. Per omnia secula seculorum.
»Il giovanetto, che intrepido e con gli occhi spalancati lo aveva ascoltato, risponde tosto:
- Amen».
»Il vecchio siniscalco sorrise, e dicendo fra sè:
- Questo galuppo la sa lunga, la sa»! andò via.
»Ricevuto di così strana guisa, Goccelino non si sconfortò, che anzi traendo partito dall'originale omelia dello zio, quantunque garzoncello, s'infinse e si adattò per modo a quella corte bigotta, che in pochissimo divenne il beniamino di tutti e paggio della contessa Beatrice.
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Il re dei re
Convoglio diretto nell'11. secolo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Daelli Milano 1864
pagine 522 |
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Dio Dio Ricevuto Goccelino Beatrice
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