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      Bonizone lo benedice e spira.
      - E la ragazza? dimanda la principessa di Salerno.
      - La ragazza di Bertradina fu salva da Bonizone. Questi peṛ non volle tenerla presso di sè, sia che anch'egli credesse colpevole Cuno, sia che gli premesse allontanare ogni memoria del vituperio. Aveva quindi chiuso in un forzierino d'ebano il libro di ore di Bertradina, vi aveva aggiunto una lettera d'invio della bambina, fatta da pubblico tabellione di Soano, e l'aveva mandata a Cuno a Roma, per mezzo di un pellegrino che si recava a Nostra Signora da Loreto e che aveva tolta la missione di portarla. La fanciulla peṛ non vi giunse e corse voce che quel romeo l'uccidesse al colmo di mezzanotte, e del grasso fecesse prezioso unguento pel male di luna.
      - Oh! lo scellerato! sclama la principessa.
      - E ve n'han tanti! dice l'abate. Cuno rese dunque gli ultimi ufficii a suo padre, e si accinse a viaggio per le Calabrie, onde, se fosse a tempo ancora, rinconciliarsi con l'illuso fratello, o ringraziare il barone Giselberto e sua figlia della carità cristiana largheggiata al pellegrino. I vassalli del barone gli tennero da guida.
      - E rivide il fratello?
      - Ś. Goccelino non era morto; chè anzi, mercè le amorevolezze di Alberada e le mediche cognizioni di lei, riacquistava la salute e di giorno in giorno volgeva alla convalescenza. Il barone non meno della figliuola gli prodig̣ cure. Ma come lo vide mettersi sul meglio, lo lascị intero alla sapiente carità di Alberada, ed intese tutto alle cacce ed ai banchetti cui e' grandemente amava.


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Il re dei re
Convoglio diretto nell'11. secolo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Daelli Milano
1864 pagine 522

   





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