Ma gli altri signori spagnuoli, a cui ho fatto mostra del vostro breve, sono restati orrendamente scandalizzati dalle parole di questo, che voi, in forza dell'autorità dell'apostolo, proibivate loro di combattere i Mori, se alle condizioni del conte di Roucy non si sottomettessero (Ep., VII, 1). Essi han perciò risposto: che pugnano e pugneranno mai sempre, finchè si tratta di liberare la penisola dagl'infedeli; ma che intendono ciò fare per loro solo utile, gloria ed interesse: che la Chiesa non può vantar dritto sulla conquista, perchè mai la Chiesa non ha mandato nè un soldo, nè un fante per combattere i Mori: e che, infine, gli è sogno di ebbro o di matto il dritto della santa sede alla sovranità della Spagna. Dappoichè nel 701, nel concilio di Toledo, il re Witiza dichiarò sè ed il popolo spagnuolo indipendente dalla santa sede, e con decreto proibì a tutti gli abitanti delle Spagne qualunque segno di ossequio alla chiesa di Roma.
Gregorio stette ad udire l'ardita risposta degli Spagnuoli, per gli storici giustissima, per lui sediziosa, e dopo alquanto di silenzio dimandò:
- E voi, cosa avete risposto voi a quei ribelli, messer cardinale?
- Io mi son taciuto« disse il cardinale », dappoichè, santo padre, quivi non si trattava ribattere parole con parole, ma distruggere fatti. Ora e' dà segno di stoltezza chi contro l'evidenza dei fatti osa pugnare.
- Sta bene« risponde Gregorio severamente »; ritiratevi dunque, ser cardinale, poichè m'avvedo che voi v'intendete meglio di donne che di canoni.
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Il re dei re
Convoglio diretto nell'11. secolo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Daelli Milano 1864
pagine 522 |
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