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      Gregorio VII è un ignorante, il quale non sa quel che si chieda; sono assurdi i suoi decreti. Sta scritto nel Vangelo: abbandona padre e madre, ma la tua donna non abbandonare: il secondo degli ottantaquattro canoni degli apostoli ordina: vescovo, prete, o diacono non discacci la moglie sua col pretesto di religione: ed il 39.° non usurpate la roba del vescovo, avendo egli moglie, figli, cognati e servi. Innocenzo I inoltre, nell'epistola 17, rimprovera i vescovi perchè promovessero al vescovado mariti di vedove: il capo 22 del concilio di Nicea esorta, non essere conveniente agli ecclesiastici lo scacciar la moglie; e s. Paolo nelle lettere a Timoteo comanda: che bisogna il vescovo fosse irreprensibile, marito di una sola donna, pudico, buon massaio di casa, e che avesse figli ben subordinati e casti; ed i diaconi, mariti di una donna sola, buoni custodi dai loro figli e delle loro case. Cosa dunque pretende codesto eresiarca di Roma? S. Paolo stesso ha altresì ordinato che: chi non può contenersi si ammogli, perchè val meglio ammogliarsi che ardere; tutti gli antichi Padri della Chiesa per tal modo si condussero. Che perciò, se Gregorio VII si ha fitto in pensiero di volere che fragili mortali vivessero da angeli, arrestando il corso ordinario della natura, Gregorio VII di sua mano vuole aprire la strada alla fornicazione, e sostituire alla santità delle nozze la nefandità di una libidine randagia e senza vergogna. Gregorio VII è dunque un uomo senza pudore e senza criterio morale.


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Il re dei re
Convoglio diretto nell'11. secolo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Daelli Milano
1864 pagine 522

   





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