Infine il pavone si servì.
Guiberto allora si alza, e prendendo un calice d'oro traboccante di borgogna, dice:
- Alla salute dei nuovi nostri ospiti, ed al pieno compimento delle vostre speranze, principe Baccelardo.
Baccelardo, così particolarmente distinto, si alza anch'esso, e risponde:
- Mille mercè, monsignore; ed alla vostra maggiore grandezza!
Allora tutti gli altri signori della corte, si rizzano, inchinano l'arcivescovo e bevono alla salute di lui. Solamente San Gaudioso resta seduto. Un buffone, che dall'estremo angolo della tenda lo puntava, gli si approssima mogio mogio e gli dà forte di uno scappellotto sulla chierica. A questa correzione, San Gaudioso si alza anch'esso di botto come preso da sussulto, poi sì volge, rumorosamente starnuta, spruzza di cibo(19) e di vino il viso del buffone che lo aveva provocato, poi dice:
- Alla tua salute, fratello arcivescovo, e San Gaudioso ti farà cardinale il dì che lo eleggeranno pontefice in luogo di mastro Ildebrando.
A questo brindisi i commensali si rialzano, e vuotando le coppe, sclamano:
- Alla confusione del mago Ildebrando.
Ma l'arcivescovo fa cenno a quei signori di sedersi ed impone:
- Alto, baroni, non violiamo il santo rispetto all'ospitalità, perché qui vi ha taluno che senz'altro caldeggia per l'antipapa Gregorio.
A quella intima, mentre per consueto negli altri pranzi non si suscitava discorso più favorito che tornare in ridicolo i decreti, le opere, le lettere d'Ildebrando, non vi fu più alcuno che proferisse motto. E qualcuno notò, che Guiberto, per ordinario cinguettatore e bevone anzi che no, quella sera parlava e beveva pochissimo.
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Il re dei re
Convoglio diretto nell'11. secolo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Daelli Milano 1864
pagine 522 |
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