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      Mi battezzarono quando era bambino. I giudei mi circoncisero, perchè ho dovuto vivere in mezzo di loro. Gli zingari mi hanno insegnato a rubare. Ho percorsa tutta Italia e mezza Europa, visitando fiere e santuarii, vendendo specifici, lattovari e veleni. Servo chi mi paga, per quantunque accetto una paga, se mi calza. Amo il sole, la vita orizzontale, le belle femmine, le belle feste, i boccali spumanti di lacryma Christi, i bei colpi di lancia, i bei tumulti di popolo, le belle cacce... Eccoti in due parole chi sono oggi. Un giorno io era Giordano figlio di Landolfo principe di Capua spogliato dai Normanni.
      - Tu sei dunque quel figliuolo che lo sfortunato Landolfo perdè senza mai più udirne novella?
      - Io appunto; ti dà forse maraviglia, pontefice?
      - Ed ai Normanni, che il tuo patrimonio usurparono, hai tu perdonato?
      - No; perchè sta scritto: al tuo nemico non perdonerai in eterno. Ma poichè la biada non si falcia che matura, aspetto.
      - E se muori?
      - Il prefetto di Roma, Crescenzio, del tradimento di Enrico II fu vendicato da sua moglie. Io nudro una fanciulla, più bella della Rachele del beato Abramo e della Sulamite di Salomone. I giudei sono maestri in fabbricare medicine contro tutti i mali, eccetto la lebbra che è castigo del Signore; ma e' sanno meglio fabbricare veleni sottili e possenti, cui neppure il volere di Dio annulla. Guaidalmira li conosce tutti.
      - E pensi?
      - Che t'importa saperlo?
      - Cosa dunque sei venuto a chiedere qui?
      - Ecco. Mi hai dimandato che fossi, chi fossi, ed hai fatto bene.


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Il re dei re
Convoglio diretto nell'11. secolo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Daelli Milano
1864 pagine 522

   





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