Non vogliamo saper nulla. - Va via.
- Eh!! hai deciso?
- Sì.
- Possa non pentirtene un giorno.
Laidulfo parte. Gregorio resta lungamente mutolo, assorto a considerare, poi sclama:
- In manus tua, Domine, comendo spiritum meum - e si rassegna.
Laidulfo intanto riparava a casa, nel tempo stesso che vi rientrava Guaidalmira.
- E così? dimanda Laidulfo.
- Benissimo« risponde la giovinetta».
- Benissimo, che cosa?
- Ma! Indovinava la sorte a numerosi palafrenieri di una corte, allorchè un enorme abate è venuto giù per condurmi innanzi a monsignore che mi aveva guardata dalle finestre.
- Codesti birbi passano la loro vita a sbirciar cantoniere.
- Birbo no, ei mi va... Un bell'uomo! rosso, robusto, vivo, occhi turchini, il sorriso sulle labbra, una bella barba rossigna, una fronte d'imperatore... un bell'uomo davvero! alto, maestoso, ed una mano che giammai a dama di castello ne ho veduta più bella, più bianca, più eloquente. Io esaminai quella mano che parlava proprio, provocava come gli occhi suoi scintillanti, e senza stento, tutta sorpresa ed abbagliata sclamai: Monsignore, voi sarete papa!
- Già! costoro vogliono essere tutti papa: la s'intende. E poi?
- Quel barone sorride di tutto cuore e mi bacia sulla fronte e sulle guance.
- Ma quante volte debbo dirti che ti guardi di codesti baci?« grida Laidulfo »Il bacio di un uomo brucia la faccia delle fanciulle.
- Sì babbo: ma che poteva io farci? Quegli d'altronde fe' darmi dieci bei bizantini e mi comandò che andassi a trovarlo tutti i dì.
- Come si chiama costui?
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Il re dei re
Convoglio diretto nell'11. secolo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Daelli Milano 1864
pagine 522 |
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Domine Guaidalmira Laidulfo Monsignore Laidulfo
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