Ma questi sul punto di assumerla, mormora:
- Sálvati, Ildebrando, gli assassini sono qui.
Quella voce fa dare un sussulto a Gregorio. E' si ritrae indietro inorridito; il corpo di Cristo gli cade dalle mani. Non ode ciň che dice colui: conosce solamente la voce e grida:
- Indietro, scellerato, indietro, sacrilego profanatore delle sante cose; indietro, Satana, indietro; chč le mura del tempio si scrollano, il Dio di Isdraello ruggisce - indietro, indietro, indietro.
- Ma sálvati, per Dio, ripiglia l'altro, sálvati, Ildebrando!
- Allontánati, empio! prosegue Gregorio con le mani levate al cielo, minaccioso, acceso nel volto e nello sguardo, la voce tonante, terribile, inspirata, radiante di fiamma elettrica come le onde del mare nella tempesta; esci dalla casa del Signore che hai polluta come postribolo, hai venduta come schiava. La misericordia di Dio č stanca, č impotente a redimerti, t'abbandona, ti condanna. E tu, popolo di Dio, uccidi, sbrana, dissipa i suoi nemici.
A questa selvaggia apostrofe il penitente resta pietrefatto. Egli alza gli occhi sul volto del pontefice e lo vede corruscare negli sguardi di fosforica luce, tremante ancora di raccapriccio e di sdegno. Volge la testa al popolo, e l'ode mormorare e lo vede commuoversi. Tanto basta. Egli si alza come forsennato, salta sull'altare sě che fosse a vista di tutti, di un colpo di mano manda indietro il cappuccio e mette un fischio acuto. I congiurati, che nella chiesa appostavano ed attendevano che Gregorio avesse consumato il corpo ed il sangue di Cristo - perchč il corpo non l'anima di lui volevano morire - prendendo quel sibilo per segno, si scagliano sul popolo ed incominciano a cacciarlo via a colpi di spada.
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Il re dei re
Convoglio diretto nell'11. secolo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Daelli Milano 1864
pagine 522 |
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