- Sire, i Sassoni alloggiano poco lungi dalla vanguardia, ed improvvidi del nemico pasteggiano, e fanno combibbie. Ordinate perciò che squilli la regia tromba, ed attacchiamo battaglia, perchè la notte starà ancor molto a calare.
Enrico l'ascolta.
Era giorno di grande caldura. Il terreno polverulento e frastagliato di dumi, incapace di capire tutto un esercito collocato di fronte. Fu partito quindi in cinque ordini; il primo del quale assegnato a Rodolfo con gli Svevi, il quale, per antico privilegio della nazione, avevan dritto formare l'antiguardo ed assaggiare l'inimico; a tergo asserrati gli altri baroni per la riscossa; ai lati Guelfo coi Bavari; per ultimo Enrico con gli eletti. Così serrati si accostavano infatti ad Hohenburg; allorchè nel campo sassone giunge contemporaneamente l'araldo di Enrico - ritardato dalla perversità dei cammini che intimava battaglia - ed il grido delle vedette, che avvisava il nemico gremire già il piano.
II.
Orribili corpi affatturati! uomini-lupi, donne-dragoni....
Quale spaventevole fracasso!
GOETHE. - La prima notte di Walpurgis.
Abbiam lasciato Baccelardo, ha un bel tratto, ai piedi del San Gottardo. Cortesia vuole che non dimenticassimo alcuno della famiglia in mezzo della quale ci siamo collocati come istoriografi - non pagati e perciò veritieri. - E lo ritroviamo a Zurigo, il giorno di San Martino.
Se un uomo del nostro secolo fosse capitato in quella città a tale giorno, egli avrebbe giurato esser cascato dei piedi dritto in uno spedale da matti, o il carnovale esser venuto colà più precoce di due mesi.
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Il re dei re
Convoglio diretto nell'11. secolo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Daelli Milano 1864
pagine 522 |
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