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- Bravo monsignor Virgilio! Ma io avrei più caro che voi mi deste la corona di agli che vi circonda il capo, e quel mazzo di porri, che mi andrei a friggere col lardo.
- Indietro, indietro che arrivano i legati del Papa dei Becchi. Fate largo alla riverente pancia del canonico Ifiglo.
- Ed in fatto di pancia, il canonico, a grande edificazione dei suoi confratelli, ne acconcia sempre una somigliante alle sue penitenti.
- Ma ti prenda il gavocciolo, s. Andrea! Vuoi dunque che io ti applichi due calci nel servizio che mi vai sempre tra i piedi?
- Ora, udite questo buffone di Giulio Cesare come è divenuto insolente, da che un bel damigello di monsignor Rodolfo gli ha insegnato a fecondare i terreni di Monna Egelina!
- Pace, pagani! io sono s. Paolo e chiedo che mi lasciate entrare.
- Tu ti aduli, il mio s. Paolo. Tu sei ancora Saulo - e lo so io che all'esazione degli ultimi livelli mi tosasti fino al cuoio.
- Largo, largo al cavalier Vulcano. Egli è forastiere, ed ha la ciera della fame e di s. Giorgio. Fatelo entrare.
- Gli colga la peste! mi ha lasciato andare di un sorgozzone sul capo, che mi ha sciupato il più bel travestimento d'asino! Ora chi porterà la vergine Maria e suo figlio in Egitto?
- Ma! l'abate di Zug, risponde s. Lorenzo.
- All'abate di Zug, di vergine non confiderei neppure la maga di Endor, replicava l'asino malandato di Baccelardo.
- Per asini ed asini poi vi è il reverendo capitolo tutto intero. Lascino fare a me.
- Ecco i commissarii del Papa, largo, fateli(21) passare.
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Il re dei re
Convoglio diretto nell'11. secolo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Daelli Milano 1864
pagine 522 |
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