Gli uffizii compiuti, l'ora di terza arrivata, tutto era in pronto per la processione. Sopra un asino installano una delle più belle fanciulle di Zurigo, e le cacciano in braccio un puttino di cenci, che figurava il bambino Gesù. Al suo fianco si arrabbattava un vecchio zoppicando, con una mazza in mano, la faccia sporca di carbone; e questi, come sapete, era s. Giuseppe. Però egli si tirava a stento dietro all'asino ed andava borbottando:
- Tanti guai per un scimiotto di putto che mi è piovuto in casa senza saper donde! Però io protesto veh! monna Maria, che se per l'avvenire mi viene ancora tra i piedi codesto tuo arcangelo Gabriello, che fa di tai giuochi ai mariti dell'età mia, io gli rompo le ossa senza complimenti, e poi lo accuso di adulterio allo scabino. Mi hai capito?
- Zitto là, scimunito! chè volta e gira tu sei sempre quell'attacca barruffe di maniscalco che tutti sanno. Guardati però che non ti spezzino l'altro stinco.
- Silenzio, cialtroni, gli sgrida il Papa che andava loro dietro, e pensate a rispondere al coro.
Innanzi a tutti procedeva la croce; poi i gentili; poi i profeti, con grossi torchi in mano; poi i canonici ed i ceroferarii, con la testa avviluppata in bianchi guanciali; poi quattro cardinali, con ciascuno due damigelli che sollevavano le ale del loro piviale; poi il pallio, sostenuto dai magnati del comune, e sotto il pallio la vergine Maria a cavallo dell'asino, con s. Giuseppe, come abbiamo detto; e dietro a tutti il Papa, sotto il baldacchino, ed il popolo.
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Il re dei re
Convoglio diretto nell'11. secolo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Daelli Milano 1864
pagine 522 |
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