Poi un gruppo di soldati, che si recavano in mezzo i tre fanciulli. Giunti presso la fornace, i ministri si volgon a costoro e dicono:
- Huic sacro simulacro!
Quei tre monelli scoppiano a ridere, e dando la berta al sacro simulacro che loro si voleva fare adorare ed ai ministri, spalancando e contorcendo la bocca, rispondono:
- Un bischero! quei seri; deo soli digno coli.
- Furfantelli, sdegnato sclama Nabuccodonosor, che Dio solo mi contate voi: dovete adorare anche me, altrimenti vi squarto in due come lepori e vi mangio a fricassea.
Ma i ragazzi s'incocciano; e Nabuccodonosor, perdendo le staffe affatto, ordina che si caccino nella fornace come lacche di damme. La fornace di stoppa è accesa. Fitta cinta di persone si fa attorno; ed e', cantando Benedictus es Domine Deus, scivolano fra le gambe della gente, e, quasi entrassero in quel rogo, dispaiono. Nabuccodonosor si gratta il naso e dice:
Vedi un po' quei bricconcelliCome pigliano a trastullo
Un negozio, che i capelliFa rizzare anche ad un brullo!
Andar tanto allegramenteAi diavoli? è imponente!
E perciò si straggan fuoraE che vadano a malora.
E sì dicendo si ritira. I fanciulli escono dall'altro lato della fornace tutti festosi, e la messa comincia.
Al Gloria, al Kirie ed al Credo, prima il sacerdote ragghia tre volte, poi canta. Ed il popolo risponde, cominciando anch'esso dai tre ragghi. Negli incensieri si mettono correggiuoli, pezzi di suole vecchie, e sterco di capra. S'incensa prima il popolo e l'altare di questa roba puzzolente, indi estraggono un grosso mazzo di salsicciotti e fanno atto d'incensarli con quello.
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Il re dei re
Convoglio diretto nell'11. secolo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Daelli Milano 1864
pagine 522 |
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Nabuccodonosor Dio Nabuccodonosor Benedictus Domine Deus Gloria Kirie Credo
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