Per qual titolo dunque papa Gregorio pretendeva da me che io avessi abbandonato il compagno che Iddio ha messo alla deserta mia vita per obbedir lui, che finora non mi ha data neppure una parola di conforto o di speranza?
- Tu non hai fede, cavaliere, sclama Gregorio con gravità, non volendo rispondere per le rime e romper con Baccelardo per allora; e dove manca la fede, l'interesse mondano precede a tutte le considerazioni di anima e di Dio. I tempi non sono ancora maturi, la Chiesa milita ancora. Ma i dì della grazia son prossimi, ed allora vedrai se papa Gregorio saprà darti più del conforto, più della speranza.
- Sì, santo padre, quel che mi avete dato pel servigio che vi resi a Montecassino, insultando il neghittoso papa Alessandro! I tempi che sperate però mi sembrano ancora lontani, se vero è pure ciò che ho udito della sorte dei vostri legati.
- Della sorte dei nostri legati! grida Gregorio stupefatto. E che sarebbe loro avvenuto di sinistro, cavaliere? Parlate su, dite chiaro, e dite presto quel che sapete. Il vostro narrare lento e misterioso ci stucca.
- Ne apprenderete fra breve anche troppo, signore. Essi si presentarono al re, nel momento ch'e' finiva di umiliare i Sassoni. Enrico aveva sentore del vostro parteggiare per costoro e delle prevaricazioni che i vostri legati andavan spargendo pel campo, onde subitamente levarli a rumore. A rompervi le vie, diede sul fatto libertà ad Ottone di Nordheim e lo constituì vicario imperiale di Sassonia. Poscia, dopo discussi gli altri affari dell'impero, fe' comparire i legati.
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Il re dei re
Convoglio diretto nell'11. secolo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Daelli Milano 1864
pagine 522 |
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