(Ep., III, 10).
- Basta, comprendo, l'interruppe Gregorio, E poi?
- Eh! beato padre, e poi l'imperatore lacerò in più pezzi il foglio, e sul volto dei legati lo gittò fra un pieno grido di gioia di tutta la dieta. E per dar prova più solenne in qual conto e' tenesse vostre minacce e vostri desideri, fe' trarsi avanti i chierici ed i laici di Colonia, venuti a supplicarlo di eleggere il successore di Annone, e li costrinse o ad accettare per arcivescovo un tale Idolfo, uomo di bassa lega, ovvero a star senza pastore finchè loro ne salisse la noia. Idolfo fu accettato.
- Ed i legati? dimanda Gregorio furibondo.
- I legati intimarono allora all'imperatore la citazione di comparire ad un concilio a Roma onde purgarsi delle colpe che gli apponeva tutta Germania, sotto pena di essere pronunciato ribelle, scomunicato, e decaduto dai dritti di re. A quest'intíma la collera di Enrico trabocca. Ei fa cacciar via vituperosamente gli audaci legati, tra le contumelie di tutta l'assemblea, e dai suoi Stati di Germania li bandisce, rattenuto dall'arcivescovo Sigofredo da Magonza che non li facesse frustare. Indi spedì corrieri per ogni provincia di Lamagna, onde convocare a Worms un concilio, ed egli stesso vi si recò.
- Ed il concilio si tenne?
- Per certo, e vi accorse numero immenso di abati, diaconi, vescovi, metropoliti e duchi, conti e baroni senza fine. Congregatisi tutti, il cardinal Bennone sorse a leggere una storia di voi, santo padre, nella quale tutti i fatti di vostra vita dettagliavansi ed esaminavansi con severità. Indi produsse terribili accuse contro la vostra modestia, le sue parole confirmando per lettere di parecchi vescovi, cardinali, ecclesiastici e nobili d'Italia, non che del popolo e del senato romano.
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Il re dei re
Convoglio diretto nell'11. secolo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Daelli Milano 1864
pagine 522 |
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