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      E' doveva dare alla terra un esempio di rigore e di smisurato arbitrio di potere, che i secoli venturi funestò di mali infiniti, di guerre, d'irreligioneria senza limiti. I suoi progetti erano alfine giunti a pienezza onde venire alla luce, senza più veli, senza più orpelli. La sua autorità aveva messa radice solida. I popoli avevano udito maravigliati la novità dei suoi disegni, e speravano fare un passo ancora al riscatto, affrancarsi dalla potenza della spada, vigilando sbarazzarsi poi anche di quella della parola. I potenti, colpiti nell'ebbrezza dell'orgoglio e dei dritti, fremevano parte, parte ridevano. Tutta la terra, in una parola, quest'uomo fatale aveva messa a combustione; ed ora saliva i pinacoli per gittarle il più grande dei suoi pensieri, per farle udire il più terribile suo verbo.
      Al domani fu intimato un altro concilio per Roma.
     
     
     
      V.
     
      Descendors, les ordres divinsVeulent que ce bonheur, ces clartés sans mélange
      Passent rapidement.
      REBOUL di Nimes.
     
      Centodieci vescovi e prelati convennero a Roma pel novello sinodo intimato da Gregorio, alcuni cardinali, e parecchi dei feudatari che dominavano Italia - tra i quali quella celebre contessa Matilde, che sì giovane, sì bella, attenevasi al papa per tal divota sommessione da lasciar poi parlare di stregonecci e di amori. Vi assistevano il prefetto ed i tribuni di Roma, per la sicurezza e tranquillità dei padri, e quelli dei nobili che per Gregorio tenevano, onde tornare più solenne e maestosa l'adunata.
      In spaziosa sala del palazzo Laterano, a foggia di semicerchio, si allogarono i seggi.


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Il re dei re
Convoglio diretto nell'11. secolo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Daelli Milano
1864 pagine 522

   





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