- Anche se quel prezioso santo lo obbligasse a cedere la corona a qualcuno di voi, nobili baroni, o in tutti i casi a investir voi, conte di Nordheim, del principato di tutta Sassonia, lui congratulare del fedel regno d'Italia! Non è vero, modesto sire di Nordheim? dovrebbonsi aggiungere queste parole.
Ed il conte, senza nulla rispondere all'ironico ghigno, chinava il capo e proseguiva:
- Giura inoltre purgare la sua corte del mal imbratto di femmine infami, libertini e scomunicati.
- Ancora? nel quale caso dovrei restar romito come la luna nei cieli, perchè non conosco alcuno dei bei seri di Germania, che non risenta un tantino il puzzo di questi tristi peccatacci. E dove andrebbero le vostre consorti, bel sere?
Ed il Nordheim continuava:
- Licenziare l'esercito, ritirarsi a far vita privata in compagnia del vescovo di Verdun e di altri ecclesiastici, non visitare nè le chiese, nè i luoghi santi di quella città, non immischiarsi negli affari del regno, nè portare insegne reali finchè non venga assoluto da un sinodo.
- Da bravi!, sclama Enrico, nulla fu obliato, tutto fu preveduto per umiliarci, ed i principi nostri padroni che cosa promettono dal loro canto - se essi si son degnati prometterci alcuna cosa, e se voi vi benignate di dircelo, bel conte?
- I principi promettono, risponde il Nordheim, fornirvi armata brillante pel vostro viaggio in Italia, ed intercedervi grazia dalla santa sede, offerendo invece a Gregorio, primamente di sbarazzarlo da quel perduto arcivescovo di Ravenna, che gli avete messo alle calcagne per non farlo mai più posare tranquillo; poi di cacciare di Puglia e di Calabria i Normanni, i quali hanno invaso il territorio romano, e dedicar quel paese alla sovranità di s. Pietro, come caldamente desidera il pontefice.
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Il re dei re
Convoglio diretto nell'11. secolo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Daelli Milano 1864
pagine 522 |
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