Si accommiatò in fine dai baroni che aveva con sè, e ritirossi nel castello di Spira senz'altra compagnia che l'imperatrice Berta, con cui erasi riconciliato, ed il suo figliuolo Corrado.
I legati intanto, ed il conte Mangoldo di Verigen ed Udone di Treviri ambasciadori della dieta di Tribur mossero per Roma. Papa Gregorio, che combattuto in mille affetti, sospeso all'orlo di abisso profondo, in agonia di pensiero, come quegli che sopra un dado aveva giocato tutto - grandezza, fortune, ambizione, progetti, il passato e l'avvenire, tutte le opere ed i concepimenti di una vita, tutto un potere strabocchevole, tutta la magica e paventata signoria di una parola, aspettava; ed aspettava senza velar gli occhi di sonno, senza sentir bisogno di cibo, smanioso, ansante, bruciato da impaziente inquietudine.
VII.
E' par che voi veggiate, se ben odo,
D'innanzi quel che il tempo seco adducenel presente tenete altro modo.
Noi veggiam come quei ch'ha mala luceLe cose, disse, che ne son lontane.
Inf., XIII.(29)
La legazione della dieta di Tribur pose addosso ad Ildebrando tripudio che non sapeva contenere. Aveva trionfato. L'imperatore era avvilito; egli si levava alla cima della gerarchia sociale. Re, principi, signori, tutta la gerarchia ecclesiastica e secolare accosciavasi ai suoi piedi. Sulla terra non si riconosceva potere al suo superiore; non uomo di lui maggiore; non dignità più riverita e temuta, potenza più illimitata ed a scrutinio non soggetta, nè capace d'essere rovesciata. L'Italia infine non si atteneva più all'Alemagna.
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Il re dei re
Convoglio diretto nell'11. secolo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Daelli Milano 1864
pagine 522 |
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