Per lo che, onde prevenire la mossa di Gregorio in Germania dove non avrebbe mancato ribadire più salda alleanza coi ribelli, risolse discendere in Italia, e con lui rappattumarsi. Imperciocchè, una volta aggiustato col pontefice e liberato dagli anatemi, i paurosi dei fulmini di Roma gli si sarebbero novellamente accostati; coloro che aveva dovuti allontanare da sè, per stare ai patti della dieta di Tribur, avrebbe richiamati; gli Italiani, che tanta speranza in lui mettevano, lo avrebbero secondato; ed e' si sarebbe levato incontanente a capo di poderoso esercito onde ridurre i rivoltosi. Stabilì quindi la partita per Italia ed all'opera si accinse.
Non soldati, non cortigiani, non servi teneva al castello di Spira. Con lui non trovavansi che la moglie, il figliuolo, ed un uomo, il quale, mentre tutti da lui dipartivansi, aveva instato con lui dimorare e servirlo, Baccelardo.
Questo disgraziato, fastidito della durezza del pontefice, a lui tornato alquanto in uggia pel caldeggiare a favore del re, nè più sperando soccorsi al ricupero degli Stati paterni, aveva bravato la scomunica, e la sua sorte di diseredato e ramingo avea accomunata e con quella del re abbandonato. Ed Enrico lo aveva accolto tanto più volentieri che gli capitava fedele nella mala fortuna, ed era il solo che non temeva di obbedirgli. Pochi giorni innanzi Natale quindi si fermò la partenza.
Non eravi nello scrigno tanto di quattrini da potere tentare il viaggio. Bisognò rivolgersi agli antichi favoriti da lui arricchiti e colmi di grazie.
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Il re dei re
Convoglio diretto nell'11. secolo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Daelli Milano 1864
pagine 522 |
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