- Monsignor no.
- No, per dio! Eppure dovrà esser così. Mettete voi il prezzo ai vostri servigi.
- Non si tratta di questo, monsignore, rispose Giacomo, ma sibbene che la sgualdrinella, quest'anno qui, si ha ficcato in testa non volersi lasciar montare: ecco tutto.
- Dite dunque che vi manca il coraggio, sclama Enrico con un poco di male umore. Cercherò allora chi ne abbia più di voi.
- Provatevi, monsignore, e vi do parola, che, se in trenta miglia d'intorno troverete chi vi sappia servir meglio, io rinunzio al mestiere di cacciatore, ed alla salute dell'anima.
- Baie! riprende Enrico, vi mette paura sporcarvi le uose di neve, perchè vi piace sporcarvele piuttosto di cenere. Questo è l'arcano, non già le difficoltà che mi state a contare.
- Uhm! mormora Giacomo.
- Già, insiste Enrico, credete voi che io non abbia fatto altro in vita mia che novellare con dame in un salotto caldamente intarsiato a legno di quercia, e scottarmi le sure alle brace? Anch'io son cacciatore, compare, e so come con l'aiuto di Dio, si affonda nelle ghiacciaie e nei pantani, si sta digiuno due giorni, e si dorme sotto il padiglione delle stelle. Capite?
- Capisco sì, monsignore; ma sapete cosa sono le vostre ghiacciaie ed i vostri pantani per chi ha fiutato un po' il respiro di questa pedina? Una pozzanghera in cui un gallo non arriverebbe ad imbrattarsi lo sprone, una tazza per bevervi dentro l'acquarzente. Se conosceste un tantino che vezzi sa fare questa matta quando le frulla! Mi aiuti Iddio, monsignore, io credo di averla alquanto addomestichita; ma quando vedo che i fumi le saltano, io le dico: Cecina mia, fatti prima passare il ruzzo col favore di San Benedetto, e poi ci vedremo.
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Il re dei re
Convoglio diretto nell'11. secolo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Daelli Milano 1864
pagine 522 |
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