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      Le mascelle d'Italia sono le Alpi.
      - A domani, disse Enrico, e le guide si congedarono.
      Al domani infatti, come l'alba si mostrò, tutto era sul punto, e si partì.
      Per la regina Berta avevano preparata una specie di barella, che i montanari portavano sulle spalle dandosi la muta quattro per volta. Baccelardo ed Enrico andavano a piedi, muniti di grossi bastoni a punte di ferro. Si cominciò l'ascensione allegramente, perchè il tempo mostrava voler venir bello. Però non stette guari, che delle larghe nuvole bianchicce principiarono ad elevarsi dietro il vertice del monte. Quelle nuvole, a poco a poco dilatandosi e congiungendosi insieme, ondularono da prima placidamente nell'orizzonte. Poi quel loro cullarsi voluttuoso come il manto di un'odalisca che si gonfia alla brezza della sera, addivenne più celere, più violento, il colore bianco si cangiò in cenericcio, poi in bruno, per ultimo in buio perfetto. Intanto regnava una calma solenne, un assopimento mortuario di tutta la natura. Non un uccello, non uno spiro di vento, non un brivido d'arboscello, neppure una parola dei montanari, i quali solamente guatavano di tanto in tanto la cima del Cenisio e gittavano un sospiro. Il cammino d'altronde si faceva sempre più difficile. Affondavano nella neve fino al ginocchio. Sentivano sotto i piedi scricchiolare il ghiaccio di un rumore sordo e profondo, poi di lontano, di tempo in tempo, cader le valanghe come tuoni. Toccavano già la regione del gelo. Puntando i bastoni ferrati, sorreggendosi a vicenda, e facendo catena avanzavano.


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Il re dei re
Convoglio diretto nell'11. secolo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Daelli Milano
1864 pagine 522

   





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