Quelli che han ricevuto onta da Gregorio rimangono inflessibili a rimbeccargliela più amara e crudele; e questi sono i più ed il meglio delle Provincie italiane, tutti alti membri del clero e feudatari. Vi ha infine la gioventù, fastidita dell'inoperosa anarchia in che, per la lunga assenza della grandezza vostra, Italia hai gemuto, e della vita ingloriosa che trascina. E questi, nemici naturalmente di un papa severo ed orgoglioso che vorrebbe fare del mondo un cenobio, e degli uomini dei servi del clero, anelano a nuovo ordine di cose, a destino più nobile, a libertà e gloria. Per modo che, sire, dove appena mandiate bando di esser venuto per sostenere Italia nell'indipendenza dei suoi diritti, e di mettere, a ragione questo petulante pontefice, confirmando le franchigie del clero e dei laici, e volendo salde e riverite le antiche constituzioni dell'impero, tutta Italia alzerà una voce sola di giubilo, e vi troverete a testa di un esercito di cui mai maggiore ne levarono gli antichi tempi, nè la Germania.
- Sire Iddio, sclama l'imperatore scintillando negli occhi, fa che io mi vendichi del figlio del falegname di Soano e di quei traditori miei vassalli, e poi rinunzio senza sconforto alla vita ed all'impero.
- Vi è anche di più, sire, soggiunge Guiberto, il concilio che ho raccolto a Pavia ha condannato Gregorio come eretico, e lo ha deposto dalla sede di Pietro, in conformità del sinodo di Worms.
- E gliene avete fatti intimare gli atti?
- Sicuramente, dal vescovo di Bovino, anch'esso qui fuori ansioso di prestarvi omaggi per sè e pel suo padrone, Roberto Guiscardo.
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Il re dei re
Convoglio diretto nell'11. secolo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Daelli Milano 1864
pagine 522 |
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