- Cugina, risponde Enrico placidamente, si vede che la vostra immaginazione è esaltata. Voi delirate di sogni. Vi siete riscaldata ad un fuoco fatuo; vi han travolto il cervello le parole sediziose di un uomo, che ambisce al dominio del mondo, che vorria collocare il suo soglio sulla base delle corone dell'universo. Qui non si tratta punto di diritti di popoli e di libertà di coscienze, cugina. Qui si tratta che il vescovo di Roma, fino a ieri vassallo dell'impero, oggi se ne vuole elevare a padrone. Si tratta di un ribelle che insulta il suo signore; che gli nega ogni obbedienza, ogni soggezione, ogni fedeltà. Si tratta insomma che il figlio del falegname di Soano ambisce ad avvilire i sovrani di Europa; bandisce il suo potere sul potere dei re; si tramezza nei loro interessi; vuol regolarne le leggi; vuole annullarne il dominio; vuol tornare i reami di Europa Provincie di Roma. Egli annunzia alla terra, io sono il re dei re! Ecco di che si tratta, graziosa cugina, non già delle vostre rimbombanti fiabe, che puzzano di fanatismo le mille miglia.
- Così la intendete voi, o sire, ma non la intendono così i popoli, ed i vostri stessi vassalli.
- Gli è perchè, bella cugina, i pessimi trovano sempre a guadagnare nelle sedizioni, e perchè i pessimi sono i molti, ed i più facili ad essere prevaricati, segnatamente quando assumono maschera speciosa e se l'adattano al sembiante. Ma sia come si vuole, noi veggiamo che voi siete nel più caldo parosismo di superstiziosa cecità, e che tenteremmo opera vana ritornarvi alla luce.
| |
Il re dei re
Convoglio diretto nell'11. secolo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Daelli Milano 1864
pagine 522 |
|
|
Enrico Roma Soano Europa Europa Provincie Roma
|