Essenziale adesso gli è che vogliate prestarci mano a ricomporci col vostro Gregorio, e farci ritrarre la scomunica.
- Sire, risponde Matilde, comunque voi ci crediate allucinata, noi vi abbiamo sempre stimato quel prode e magnamimo che siete, e non abbiam giammai desistito di difendervi innanzi al pontefice, e di calmare il suo sdegno. Siate certo perciò che, dove persuasione e sacrifizio di uomo può giungere, noi tutto tenteremo per ristabilire la pace.
- E noi, sire, faremo altrettanto, risposero la contessa Adelaide ed il marchese d'Este, se per avventura papa Gregorio vorrà lasciarsi piegare.
- Ed io, a costo di dovergli dar della picozza sulla memoria, soggiunge l'abate di Cluny che già veleggiava per gli spazi aristotelici, gli farò comprendere che egli geme sotto il dominio dell'illusione. Perciocchè quest'universo, che egli crede già cavalcare, per fisica predeterminazione non è che puro fenomeno della nostra intelligenza, una scena fantasmagorica che non ha nè realtà nè esistenza vera fuori della rappresentazione del nostro spirito. Di modo che, se lo spirito non esistesse per far l'eduzione delle forme materiali, non vi sarebbe che il niente, o almeno nulla si potrebbe provare, ed egli, il caro scettico Ildebrando che si cuoce il grifo all'astrusa sapienza di santo Aristotile, egli sarebbe papa come il mio alano è poeta.
A questa stramba uscita dell'abate, Enrico fece un moto di dispetto. Onde, dandogli sulla voce imperiosamente, si volge a quei baroni, che già sotto i barbigi ridevano, e con fierezza parla:
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Il re dei re
Convoglio diretto nell'11. secolo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Daelli Milano 1864
pagine 522 |
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