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      - Questa è infame, è esecrabile menzogna! sclama Ildebrando alzandosi da sedere.
      - Non puoi negare però che l'atto è in tutta regola, Ildebrando, sclama Laidulfo, tirando dalle mani del papa la scritta e mostrandogliene un'altra, non puoi negar che questa è la lettera diretta a te dal tuo padre a Roma, con cui ti manda la tua figliuola, non puoi negare che questi atti in mano dei tuoi nemici....
      - Questa è scelleratissima calunnia, proseguiva Ildebrando riscaldandosi sempre più, e la giustizia di Dio non potrà permettere che si faccia onta ad innocenti, si vituperi la memoria di una pia....
      - Tutto sta bene, tutto eloquentemente detto. Però devi convenire che se questo scritto cadesse in mano dei tuoi nemici....
      - Qualcuno ha letta dunque codesta pergamena?
      - Nessuno, ed il segreto, se il tabellione ed i testimoni sono morti, non potrebbe palesarsi che da questa triste di scritta.
      - Resti dunque il segreto ed il vero al cospetto di Dio, che questa scritta non tradirà più alcuno.
      E sì dicendo, Gregorio strappava di un lancio dalle mani di Laidulfo sorpreso l'atto della consegna della fanciulla e la lettera e le gittava nel fuoco, e con le molli ve l'incalzava, ve la teneva. Guaidalmira stende subito la mano nella brace per cavarle, sclamando:
      - Voi consumate la mia esistenza, pontefice!
      Ma Gregorio con la molle le spinge più dentro tra le fiamme. E quella carta si rattrappa, si fa nera, si arroventa - infine non resta del testimonio della vita civile di quella povera giovane che poca cenere.


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Il re dei re
Convoglio diretto nell'11. secolo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Daelli Milano
1864 pagine 522

   





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