- Ah! vuoi dunque barattare i tuoi dritti coi miei sul ducato di Puglia e Calabria, compare?
- Io parlo del miglior senno, disse Laidulfo. Questa giovine adesso è da marito. L'ho guardata finora, perchè aveva a renderne conto. Il conto l'ho reso da fedele custode. È stata sventurata; non ho che fare di più. La mia parte è compiuta. Ho fatto finora il buffone perchè ero giovane. Ora mi sento venir vecchio, voglio far l'arcivescovo e chiamar fratello il papa. Ella è orfana, tu del pari, Baccelardo; sposala ed io vi darò la santa benedizione.
- Ma taci in nome di Gesù, disse Guaidalmira arrossendo tutta.
Baccelardo la contemplava attentamente.
- Ci pensi sopra? soggiunge Laidulfo, vedila, essa è bellissima, è pura come il vento delle Alpi. Potrai trovare più ricca donna, ma nè più avvenente, nè più amorosa. Se sapessi che cure ha avuto di me...! Bah! non ne parliamo, chè per poco che lo rammenti, questi tristi de' miei occhi scorreranno come grondaie. E ad un arcivescovo sta male il piangere.
- Ma taci, taci, padrino; cosa vai raccontando.
E Baccelardo la squadrava attentamente.
- Eh! quel giovane, riprende Laidulfo, cosa è? Sei restato infatuato come gli apostoli che si han veduta sfumar d'innanti la Vergine nel quadro della chiesa di Santa Maria Maggiore? Andiamo, risolviti. Se non la puoi togliere in moglie, accettala per compagna, giurami di proteggerla e di rispettarla.
- Ma qual novello mercato intendi fare di me, padrino? scoppia con fierezza Guaidalmira. Io non mendico protezione da alcuno.
| |
Il re dei re
Convoglio diretto nell'11. secolo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Daelli Milano 1864
pagine 522 |
|
|
Puglia Calabria Laidulfo Baccelardo Gesù Guaidalmira Laidulfo Alpi Baccelardo Laidulfo Vergine Santa Maria Maggiore Guaidalmira
|