Ma dove dunque si va?
- Siam giunti. Non devi che aspettarmi in quella stanza, perchè non voglio, gioia bella, che tu sappia i nostri affari; ed in due minuti sarò da te. Cosa è! tu dubiti?
- In questa stanza, dici? Ma questa stanza ha una porta, questa porta ha una toppa, questa toppa una chiave, e questa chiave può dare alcuni giri, e mastro Laidulfo restarci dentro assediato dalla fame come Cristo nel deserto. Monsignor no: in questa stanza non entro io.
- Allora togli la chiave e mettila in tasca, se non trovi meglio di chiuderti di dietro come io vorrei; perchè, ti ripeto, non mi solletica niente affatto di essere spiato da te.
- In questo modo la cosa potrebbe camminare, diceva Laidulfo, esaminando la porta, se...se.... Sta bene! non ci sono più nè toppe, nè saliscendi, nè lucchetti. Dunque hai detto cinque minuti, non è vero, monsignore?
- Presso a poco.
- Giuochiamo a capo a nascondere: comprendo. Non importa: vada, sia pur così. Ma bada, monsignore, che il compenso sia grosso, perchè....
- Rilevante fu il servigio; lo so.
- E che non aspetterò più di cinque minuti; e che se mi volessi usare tradimenti, ho un pugnale che non è novizio. M'intendi?
- Troppo.
- Andiamo dunque in nome del dia....
Laidulfo aveva aperta la porta, e messo il primo piede sul pavimento della stanzuccia. Ma siccome il solaio era stato collocato a bilanciere, per modo che dove il passo si metteva sprofondava e si alzava dal lato opposto; così Laidulfo si vide aperto d'avanti un abisso profondo ed oscuro, in fondo al quale sentiva un murmure come d'acqua che corre.
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Il re dei re
Convoglio diretto nell'11. secolo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Daelli Milano 1864
pagine 522 |
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