Essi lo avevano conosciuto buono, affabile, di cuore gentile; lo avevano amato qual padre e salvator della patria, venerato qual prode.
La battaglia dell'Elster decise del destino dell'impero.
E Gregorio udiva ad un tempo, della morte del suo propugnacolo Rodolfo, e che l'imperatore Enrico, correndo precipitoso in Italia, era alle Chiuse.
FINE DEL TERZO VOLUME.
INDICE
LIBRO QUINTO. - Il 26 gennaio 1077.
LIBRO SESTO. - Rodolfo di Svevia.
VOLUME QUARTO
LIBRO SETTIMO
IL MESSAGGIO.
I
Alla nostra città non fe' pauraArrigo già con tutta la sua possa
Quando i confini avea presso alle mura.
MACHIAVELLI - L'asino d'oro.
Sicuro Enrico di lasciar ben curate le sue cose di Germania a Federico di Staufen, senza mettere indugi prese le mosse per alla volta d'Italia. Il considerevole esercito seguivano assai tra vescovi, principi, duchi e signori di ogni grado, e per dovunque passava con le voci di plauso raccoglieva attestati di divozione e di omaggio. Segnatamente gl'Italiani, ahi pur troppo! che dalla venuta del re speravano messe di gloria e concessioni di libertà. Le schiere dei combattenti correvano a folla sotto le sue bandiere. Ogni Comune mandava le sue milizie cittadine. Ogni barone conduceva i suoi uomini d'armi e cavalcava al campo. Sicchè Enrico, giunto a Verona ove celebrò la Pasqua, si trovò a capo di esercito poderoso, il quale niente meglio desiderava che pugna, che vendetta dell'astioso pontefice. Dall'altro lato la contessa Matilde aveva messe insieme le sue bande e comandato ai suoi vassalli che, chiunque possedesse una spada ed un cavallo fosse atto a servirsene, la seguissero nella spedizione contra il re.
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Il re dei re
Convoglio diretto nell'11. secolo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Daelli Milano 1864
pagine 522 |
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