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      - E così pensava pur io, messer pontefice; ma poi... ma poi... Via! noi siamo più usi a queste carezze del nemico; ma voi, bravo vecchio...
      - E quando mai mi avete saputo permaloso, ser castellano?
      - Gli è vero, per la messa! ma che volete? ci è un bel tratto al postutto tra un pontefice ed un mariuolo di soldato, che quando fa orgia mangia per quattro dì, e sa ancora per quattro dì stare a stecchetto negli assedii. Non se ne parli più dunque. Consultiamo invece il quid agendum adesso.
      - Non vi è d'uopo di consulte, risponde Gregorio riprendendo la sua grande calma. Quanti uomini di guarnigione sono nel castello?
      - Cento cinquanta, oltre i cinquanta del presidio consueto. E posso accertarvi che valgono dugento demonii. Sono avanzo dei soldati di Leone IX.
      - Quanti prigionieri?
      - Due vescovi, tre diaconi ed una donna. Ildebrando gitta un sospiro. Poi dimanda:
      - E niun'altro fuor di noi due?
      - Niuno, compreso il carceriere.
      - Sta bene. In sul meriggio dunque, mi farete trovar sotto le armi, giù nella corte, codesto manipolo di soldati con il loro capitano e voi con essi, messer conte, a capo del presidio.
      - Ma che! intendereste forse di fare una sortita, beato padre?
      - Saprete le mie intenzioni laggiù: contentatevi adesso d'obbedirmi.
      - Uhm! d'obbedirvi? vedremo.
      - Inoltre, mi farete trovare ancora colà i prigionieri, ed il custode.
      - Per costoro la bisogna è più facile, perchè non dipendono che da noi. Pei soldati però v'è quello stizzoso di capitano....
      - Il quale non oserà disobbedirmi, l'interruppe Gregorio componendo il volto a piglio severo, intendete, messer conte?


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Il re dei re
Convoglio diretto nell'11. secolo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Daelli Milano
1864 pagine 522

   





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