..! Messer Oddo, ve ne supplico con la faccia per terra, fate che io veda questo giovane, fate che abbracci mio figlio.
Il castellano si stringe nelle spalle e gratta il capo, poi dice:
- Uhm! uhm! Ciò è più facile a domandare ed a promettere che a tenere. Ad ogni modo, vi prometto, madonna, che se Boemondo si trova ancora in Roma voi lo vedrete, e dovessi precipitarmi dall'alto delle torri per uscire dal castello. Ora venite meco. Dovete aver fame, povera figliuola! perchè ieri ancor voi siete stata digiuna. Già non avrò che darvi neppure lassù. Ma una determinazione bisogna bene che papa Gregorio la prenda, non fosse che a cavarsela con una burla o con un miracolo. Vedremo: questo stato di cose non può durar lungamente.
- Non badate a me, messer Oddo. Che mi giovano alcuni giorni di vita di più? Curate la vostra persona, curate gli anni vostri, che spendete a bene degl'infelici.
- Andiamo, andiamo, madonna. Ve l'ho già detto le mille volte che io non voglio di codesti vezzi che mi farebbero saltare in boria, se io avessi conosciuta mai questa bestial passione. Gran chè che io faccia un tantino di bene a creature buone come voi, quando lo possa. Ma come si fa a strapazzarle, io dimando? Che cosa è? Sento un suono quasi di campane; sarà mezzo dì. Andiamo, figliuola mia, non facciamo noi aspettare mastro Gregorio che per nulla salta in bestia come una cavalla viziata.
E sì dicendo dava il braccio ad Alberada che lo seguiva a passo mal fermo, e si trovavano nella corte, al punto stesso che il capitano della guarnigione si metteva alla testa dei suoi.
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Il re dei re
Convoglio diretto nell'11. secolo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Daelli Milano 1864
pagine 522 |
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